Gabriele Toneguzzi

La nuova tangenziale di Cortina d’Ampezzo


Cortina d’Ampezzo vista oggi dalla passeggiata convento (cliccare per aggrandire; cortesia Studio Terra)


Cortina d’Ampezzo vista domani dalla passeggiata convento con lo svincolo Sud della Ss 51 costruito (Cliccare per aggrandire; cortesia Studio Terra)

Mala tempora currunt, si diceva: pure nei lontani istanti in cui la lira meritava l’oscar delle monete. Oggidì che di vacche grasse non v’è ombra, si spenderanno 441 mln di euro onde realizzare appena 11 km di tangenziale a Cortina d’Ampezzo: 40 mln/km, una cifra paragonabile a quella d’una linea ferroviaria ad alta velocità.

La circonvallazione costerà, al chilometro, circa il doppio del passante di Mestre ed è stata venduta proprio quale appendice di questo tratto del quinto corridoio europeo, da cui però dista 150 km. Inserita nell’onnipotente legge obiettivo, dovrebbe servire a togliere i flussi d’attraversamento del paese. Che par sieno limitati grossomodo intorno al 20% del traffico in ingresso. E sussistano, concentrati, suppergiù in due periodi dell’anno: qualche dì all’acme delle vacanze invernali e di quelle estive. Effettivamente, almeno da dieci anni in qua, intorno a natale e ferragosto, ad ore precise, il centro cittadino si trasforma in un ingorgo micidiale d’automobili che ruzzolano da piste o passi convergendo in sincrono verso l’abitato. Purtroppo, a rigor di logica, qualora, come sembra, il flusso consti di picchi veicolari che hanno come origine o destinazione la conca, con ogni probabilità l’opera non servirà a sbrogliare l’intrico di lamiere.

Di far aggirare il centro ampezzano dai veicoli se ne parla da cinquant’anni, durante i quali, in molte teste, è circolato di tutto, compresa quella che oggidì è diventata un’improbabile autostrada: la Venezia-Monaco. Sciaguratamente, nel 1964, l’interessante ferrovia elettrica panoramica a servizio della valle (60 km), paragonabile – per certi aspetti – all’eccezionale Rhätische bahn svizzera, fu chiusa e smantellata sciupando quella che ora sarebbe potuta essere una grossa chance non solamente per il trasporto turistico collettivo (emblematico il vicino caso dell’altoatesina Vinschgauerbahn che ha totalizzato 1.000.000 di passeggeri in meno di un anno dalla riapertura).

Oltre molte altre possibili considerazioni, il problema della località mondana, analizzato nella sua più nuda crudità, è molto comune; una gran parte di noi oramai usa l’auto persino per passeggiarsi il cane. Ed è restio a modificare le proprie abitudini in vacanza. Gli ospiti cortinesi, notevolmente abbienti, non fanno eccezione. A meno ci si trovino costretti.

Probabilmente pensando a ciò, assieme alla tangenziale ipotizzata, è stato concepito (in aree prative rimaste miracolosamente integre) un complesso di grandi parcheggi serviti da people mover

Ripensando al contesto, tuttavia, è probabile esistano alternative meno costose e più efficaci: a partire dagli anni settanta si sono via via iniziate a chiudere strade forestali e sentieri al traffico privato in favore dei pedoni, pur consentendo ai pigri di giungere ai rifugi non serviti da impianti a fune con jeep collettive. I motivi alla base di queste scelte oggi sembrano banali e persino ovvii. Ragionando in un’ottica non meramente transeunte e prendendo spunto da ciò, un domani non troppo distante probabilmente vedrà l’intera conca progressivamente e naturalmente chiudersi al traffico privato dei non residenti, passi compresi, essendo la vallata fortunatamente esterna a vie di grande comunicazione. Raffinate località Svizzere stanno ragionando in tal senso e pure centri montani italiani meno blasonati. La contigua provincia di Bolzano sta per introdurre un pedaggio sui passi dolomitici onde scoraggiare il traffico perché, proprio in montagna, il tasso d’inquinanti, nei periodi di grande afflusso, è paradossalmente da molto tempo intollerabile. Cortina, con ogni probabilità, potrebbe guadagnare da una simile prospettiva. In questo nuovo panorama, abbinata alla rete funiviaria (da riprogettare opportunamente), una piccola flotta di microbus/taxi a chiamata (simili, ad esempio, ai comuni radiobus milanesi) senza orari fissi, alimentati a metano, elettricità o idrogeno, risolverebbe egregiamente e meglio dei classici people mover la mobilità locale. Liberando una cospicua quota dei fondi a disposizione per sistemare la pessima viabilità d’arroccamento del Cadore, utile ai residenti e non solo, visto che, proprio in questo periodo, al solito, si assiste al non infrequente spettacolo di code mobili (oltre 20km) che soffocano mortalmente, da San Vito di Cadore sino a Longarone, tutti i paesi attraversati.

Al dilà del fatuo e pernicioso cicaleccio dei così detti Vip, ampezzani per quindici scarsi giorni l’anno, senza entrare nel merito del puntuale parere negativo espresso dalla soprintendenza ed ancor prima di discutere del sacrosanto impatto sul paesaggio, l’opportunità di soluzioni alternative che non gravino inutilmente le tasche del vessatissimo contribuente è imposta da una mera questione di buonsenso.

Gabriele Toneguzzi

Articolo apparso su Il Giornale dell’Architettura (paesaggio), febbraio 2006

Progetto ANAS per la nuova tangenziale di Cortina
411 mln di euro totali
40 mln euro al km
1,6 Mln di mc di scavi
4 svincoli
4 gallerie
1 viadotto a sei campate
20% dei veicoli non oltrepassano Cortina
Tangenziale di Mestre (dati attuali)
150.000 Veicoli giornalieri attuali in transito
30% Veicoli pesanti (sul totale)
1 ora, tempo medio di percorrenza
Passante di Mestre, in costruzione (note minime)
50.000 Veicoli giornalieri previsti in transito
1440 giornate lavorative
22,5 mln al km
Tunnel di Mestre, in progetto (note minime)
1530 giornate lavorative
800 mln di euro totali
8,5 km di percorso
25 ml in profondità
Legge obiettivo (rapporto al parlamento, agosto 2005)
235 opere inserite nel programma
125,8 mld di euro iniziali, aumentati a 196,1 mld per il lievitare dei costi
86 opere approvate dal CIPE (al 30 aprile 2005) per 53 mld di euro complessivi
25% opere appaltate

This entry was written by gt, posted on 22 Dicembre 2006 at 09:57, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Paesaggio, Riviste, Territorio. Bookmark the permalink. Follow any comments here with the RSS feed for this post.

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