Gabriele Toneguzzi

Young collection: my pavilion for antique and rare book at the 23rd International Book Fair in Turin

23rd International Book Fair in Turin

Umberto Eco and the philosopher Maurizio Ferraris with the semiologist Patrizia Violi, talk of “the delirium of listing”, the vortex of the cataloguing of what exists, with which humanity attempts to exorcise the damage of time and the limits of its own mnemonic abilities, but also of the need for oblivion. The meeting is entitled The future of memory.

In this photo, Umberto Eco and the culture secretary of state of the San Marino Republic Romeo Morri, outside my pavilion: the Young ‘cube’, a black cube so named because totally black inside and with a dim light lamps that light ONLY the books exposed.

In 2010 the Library of the University di San Marino showed at the International Book Fair in Turin, Italy, the most precious volumes from the Young collection, the richest collection of opuses on memory and mnemotechnics in the world. The Young Collection is conserved in San Marino. It includes books from the XV to the XIX century as well as 11 incunabula, almost 2000 monographs from a posterior time, 2000 articles, 500 pieces of graphics and memorabilia, and other materials connected to memory and memorization.

Young_collection brochure

Umberto Eco and the secretary of state of the San Marino republic Romeo Morri outside the Young ‘cube’ collection

My project for the pavilion; the Young collection at the 23rd International Book Fair in Turin
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This entry was written by gt, posted on 4 Giugno 2010 at 11:18, filed under Architettura, Biblioteca, Recensioni, Storia. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

Yesterday three of my students of University of Florence published and sold our iPhone app

Yesterday three of my students of University of Florence published and sold our iPhone app
iPlay futsal was set up by Francesco Brogi, Massimo Chirico and Michele Maffucci, during my course of telematics and home automation at the University of Florence, undergraduate degree in Industrial Design programme, Academic Year 2008-2009. Many compliments !!!

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This entry was written by gt, posted on 14 Aprile 2010 at 18:13, filed under Brevi, Didattica, Digital life, Industrial design, Multimedia, Recensioni. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

Published: gabriele toneguzzi scritti scelti 2006-2009

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This entry was written by gt, posted on 23 Febbraio 2010 at 13:45, filed under Architettura, Articoli/scritti, Biblioteca, Didattica, Digital life, Ferrovie, Grafica, Industrial design, Multimedia, Musei, Paesaggio, Recensioni, Riviste, Storia, Tecnologia, Territorio, Tipografia. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

Vehicle Design Summit

Vds goal
Vds goal

La filosofia di condivisione della conoscenza alla base dell’open source forgiata da pionieri come Richard Stallman sta ulteriormente allargando il raggio d’azione. Dopo aver costruito solide radici in campo software con progetti rilevanti d’altissima qualità fra cui «Linux», celebre sistema operativo, oppure «Openoffice», suite di produttività da ufficio, dopo essersi allargata a testi, immagini, audio-video con la formula dell’open content, per l’open source sembra sia giunto il momento di affrontare un particolare settore dell’hardware: l’automobile, partendo apparentemente al contrario, ovverosia dai paesi meno motorizzati, quelli in via di sviluppo.

Generalmente, fino ad ora, il ciclo di vita di un modello d’automobile prevedeva al momento della cessazione della vendita sul mercato principale la dismissione della catena di montaggio ed il trasferimento della produzione in altri paesi in nome di logiche profittuali da mercato residuale. È quello che, ad esempio, è successo nel 1967 in India, anno in cui s’è iniziata la produzione della fortunata «Premier Padmini», altrimenti nota come «Fiat 1100», la cui fabbricazione è continuata sino al 2000. Oggi questa posizione, pur essendo economicamente replicabile, almeno pensando al profitto immediato, risulta difficilmente sostenibile: grandi paesi come l’India o la Cina, verosimilmente all’alba dell’avvento della motorizzazione di massa potrebbero, fra l’altro - come già succede nel settore della produzione dell’energia -, acuire gli scompensi climatici sia a livello locale che globale. (altro…)

This entry was written by gt, posted on 30 Aprile 2008 at 15:51, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Industrial design, Recensioni, Riviste. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

La bibbia di Barnbrook, agit-prop del pensiero

olympic advertising barnbrook
Olympukes: G=Carpet Bombing Advertising

Jonathan Barnbrook, britannico, classe 1966, è grafico di reputazione internazionale. Da poco il London Design Museum gli ha dedicato una mostra recentemente conclusasi, «Friendly Fire», tenuta a calendario per cinque mesi. Con l’occasione è uscito pure l’ultimo suo volume: Barnbrook Bible, titolo destinato a non passare inosservato.

Dagli inizi degli anni novanta il Nostro ha prodotto una notevole quantità di lavori muniti sovente di una carica progettuale innovativa, d’ironia e d’intelligenza, pure politica, spesso amara. (altro…)

This entry was written by gt, posted on 14 Febbraio 2008 at 19:36, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Grafica, Recensioni, Riviste. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

«Vorrei sapere perché»

Allen Ginsberg, San Francisco, 1965: scatto di Ettore Sottsass
Allen Ginsberg, San Francisco, 1965: scatto di Ettore Sottsass

Di Ettore Sottsass junior, è stato esibito, scritto e detto già tantissimo, anche molto recentemente. Non è facile aggiungere qualché d’orginale, pur se l’occasione (il novantesimo genetliaco) in teoria lo richiederebbe.

Un’altra mostra s’aggiunge alle altre e cerca di farsi largo, come il volume a corredo, tentando di riverberare le mille sfaccettature dell’interrogativo, apparentemente banale, «Vorrei sapere perché». E pur io, attratto dalle sirene evocate dalla domanda, il 5 dicembre m’aggiro a caccia di qualche risposta nel Salone dell’ex Pescheria di Trieste, sorta d’animale imbalsamato, fra l’altro preso a prestito per qualche scena da Francis Ford Coppola per ‘Il Padrino parte II’. (altro…)

This entry was written by gt, posted on 1 Febbraio 2008 at 07:04, filed under Architettura, Articoli/scritti, Biblioteca, Industrial design, Recensioni, Riviste. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

London Design Festival

London westlisting map

Cambiare aria fa bene. E Londra val bene una mossa. Stavolta per curiosare al Design Festival, in occasione del suo quinto compleanno. È una rassegna eclettica, un collante occasionale delle discipline creative che orbitano intorno alla scena del progetto. Il motivo maggiore d’interesse, al dilà dell’overdose d’opportunità per guardare questo o quello, di qualità o meno, è l’utile caccia di storie per capire da che parte tira il vento in questo non certo secondario crocevia del mondo. (altro…)

This entry was written by gt, posted on 6 Novembre 2007 at 18:18, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Industrial design, Recensioni, Riviste. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

Gli anni dello stile industriale 1948-1965. Immagine e politica culturale nella grande impresa italiana

Gli anni dello stile industriale, Carlo Vinti

L’odierna attitudine alla globalizzazione di per sé è un fenomeno tutt’altro che negativo, ma appare banalmente chiara la necessità di vigilare sugli effetti sfavorevoli indotti: per esempio, cercando di contrastare la naturale vocazione all’omologazione, per non dire addirittura della banalizzazione, evitando un appiattimento tendente alla soddisfazione di malintese masse informi egualitarie formate da puri consumatori. A rischiare, in questo stato di cose, è l’originalità, un’eccentricità sovente considerata come rischioso insieme di pericolose punte da smussare.

In passato, dal primo dopoguerra fino a circa la metà dei sessanta, l’approccio è stato diverso: da un lato i margini operativi aziendali, forse più elevati di quelli odierni, oltre al tipo di produzione inducevano le ditte a lanciarsi in strategie di comunicazione d’alto profilo intellettuale, sebben orientate al mercato, con meno patemi; dall’altro l’impresa industriale, per il tramite della propria dirigenza, riteneva di dover perseguire una politica culturale autonoma che determinava la sua propria immagine peculiare, se non addirittura uno stile.

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This entry was written by gt, posted on 4 Ottobre 2007 at 12:11, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Grafica, Industrial design, Recensioni, Storia, Tipografia. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

Autostrada pedemontana veneta: 90 km tra A4 e A27

tracciato pedemontana
Il tracciato dell’autostrada progettata sovrapposto al modello della pedemontana veneta con evidenziati gli agglomerati delle cittadine prospicienti Venezia (fonte: Il Piave)

Nell’agosto 2006, la Regione Veneto ha avviato le procedure di gara per aggiudicare i lavori di costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta, 90 km ufficialmente destinati al traffico locale, che lo Studio d’impatto ambientale della promotrice (Pedemontana Veneta Spa, partecipata al 38% da Autostrade Spa, dalla Brescia-Padova con il 37%, e per il restante da Autovie Venete e un gruppo di banche) fa entrare nel quinto corridoio europeo. (altro…)

This entry was written by gt, posted on 20 Agosto 2007 at 11:28, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Paesaggio, Recensioni, Riviste, Territorio. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

Storia, studi, visioni dell’interaction design

Un esempio di processo per l’ipotesi di sviluppo di un dispositivo tattile
Un esempio di processo per l’ipotesi di sviluppo di un dispositivo tattile

Capita quasi giornalmente a tutti noi di battagliare, sovente senza successo, con qualcuno della miriade degli oramai irrinunciabili dispositivi che costellano la nostra esistenza. Operazioni banali sul nostro cellulare o l’impostazione di qualche funzione in un televisore esigono a volte impegno e attenzioni degne di miglior causa. Quelli che dovrebbero essere atti quasi inconsapevoli si mutano cosí in cervellotici e irritanti percorsi a ostacoli nel tentativo di trovare una chiave di funzionamento. E se l’acquisto di un prodotto passa senz’altro attraverso un esame generalmente approfondito relativo al suo aspetto esteriore, molto più difficilmente sono valutate, o addirittura nemmeno prese in considerazione, le sue fondamentali caratteristiche interattive. (altro…)

This entry was written by gt, posted on 19 Luglio 2007 at 16:34, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Digital life, Industrial design, Multimedia, Recensioni, Tecnologia. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

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