Gabriele Toneguzzi

Published: gabriele toneguzzi scritti scelti 2006-2009

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This entry was written by gt, posted on 23 Febbraio 2010 at 13:45, filed under Architettura, Articoli/scritti, Biblioteca, Didattica, Digital life, Ferrovie, Grafica, Industrial design, Multimedia, Musei, Paesaggio, Recensioni, Riviste, Storia, Tecnologia, Territorio, Tipografia. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

Cold War Modern Design 1945-70 The lost identity of an exhibition?

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Nixon and Khrushchev into kitchen debate, American Expo, Moscow, 1959

La Guerra Fredda - Cold War. Arte e design in un mondo diviso. 1945-1970

Mart (Museum of Modern and Contemporary Art of Trento and Rovereto)

Rovereto, 28 March to 26 July 2009

(Cold War Modern. Design 1945-1970, Victoria & Albert Museum

London, 25 September 2008 to 11 January 2009)

review by Maddalena Dalla Mura and Gabriele Toneguzzi

After being on show at the Victoria and Albert Museum where it was originally produced, the exhibition Cold War Modern. Design 1945-1970 was hosted at the Museum of Modern and Contemporary Art of Trento and Rovereto, in Italy. Comparing the display in the two venues raises some considerations on how the content and meanings of the exhibition were developed.(1) (altro…)

This entry was written by gt, posted on 15 Settembre 2009 at 17:20, filed under Articoli/scritti, Industrial design, Musei, Riviste, Storia, Territorio. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

Uia 2008 Turin Congress: Building for the future

Uia_congress_2008
Congress Uia 2008 © Manuele Mandrile (courtesy Il Giornale dell’Architettura)

Building for the future
Imagining and designing spaces for the future means that today we must embrace leading-edge experimentation, take responsibility and have a robust constitution. We must be able to make decisions quickly and develop a building contract system that is equally sensitive to change.

Our lifestyle will inevitably change over the next few years. Sustainability will be a major imperative, not least for economic reasons.
Nanobuildings, pollutionabsorbing catalytic buildings, highly efficient buildings capable of producing more energy than they consume: these will shape the profession, givingit fascinating, but undefined and shifting contours; problems will become opportunities and the boundary between design normality and madness will be blurred: imagination will rule.

Gabriele Toneguzzi

Published on Il Giornale Dell’architettura - Uia 2008 Special Daily Edition, July, 3rd, 2008
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This entry was written by gt, posted on 6 Luglio 2008 at 12:10, filed under Architettura, Articoli/scritti. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

Vehicle Design Summit

Vds goal
Vds goal

La filosofia di condivisione della conoscenza alla base dell’open source forgiata da pionieri come Richard Stallman sta ulteriormente allargando il raggio d’azione. Dopo aver costruito solide radici in campo software con progetti rilevanti d’altissima qualità fra cui «Linux», celebre sistema operativo, oppure «Openoffice», suite di produttività da ufficio, dopo essersi allargata a testi, immagini, audio-video con la formula dell’open content, per l’open source sembra sia giunto il momento di affrontare un particolare settore dell’hardware: l’automobile, partendo apparentemente al contrario, ovverosia dai paesi meno motorizzati, quelli in via di sviluppo.

Generalmente, fino ad ora, il ciclo di vita di un modello d’automobile prevedeva al momento della cessazione della vendita sul mercato principale la dismissione della catena di montaggio ed il trasferimento della produzione in altri paesi in nome di logiche profittuali da mercato residuale. È quello che, ad esempio, è successo nel 1967 in India, anno in cui s’è iniziata la produzione della fortunata «Premier Padmini», altrimenti nota come «Fiat 1100», la cui fabbricazione è continuata sino al 2000. Oggi questa posizione, pur essendo economicamente replicabile, almeno pensando al profitto immediato, risulta difficilmente sostenibile: grandi paesi come l’India o la Cina, verosimilmente all’alba dell’avvento della motorizzazione di massa potrebbero, fra l’altro - come già succede nel settore della produzione dell’energia -, acuire gli scompensi climatici sia a livello locale che globale. (altro…)

This entry was written by gt, posted on 30 Aprile 2008 at 15:51, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Industrial design, Recensioni, Riviste. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

La bibbia di Barnbrook, agit-prop del pensiero

olympic advertising barnbrook
Olympukes: G=Carpet Bombing Advertising

Jonathan Barnbrook, britannico, classe 1966, è grafico di reputazione internazionale. Da poco il London Design Museum gli ha dedicato una mostra recentemente conclusasi, «Friendly Fire», tenuta a calendario per cinque mesi. Con l’occasione è uscito pure l’ultimo suo volume: Barnbrook Bible, titolo destinato a non passare inosservato.

Dagli inizi degli anni novanta il Nostro ha prodotto una notevole quantità di lavori muniti sovente di una carica progettuale innovativa, d’ironia e d’intelligenza, pure politica, spesso amara. (altro…)

This entry was written by gt, posted on 14 Febbraio 2008 at 19:36, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Grafica, Recensioni, Riviste. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

«Vorrei sapere perché»

Allen Ginsberg, San Francisco, 1965: scatto di Ettore Sottsass
Allen Ginsberg, San Francisco, 1965: scatto di Ettore Sottsass

Di Ettore Sottsass junior, è stato esibito, scritto e detto già tantissimo, anche molto recentemente. Non è facile aggiungere qualché d’orginale, pur se l’occasione (il novantesimo genetliaco) in teoria lo richiederebbe.

Un’altra mostra s’aggiunge alle altre e cerca di farsi largo, come il volume a corredo, tentando di riverberare le mille sfaccettature dell’interrogativo, apparentemente banale, «Vorrei sapere perché». E pur io, attratto dalle sirene evocate dalla domanda, il 5 dicembre m’aggiro a caccia di qualche risposta nel Salone dell’ex Pescheria di Trieste, sorta d’animale imbalsamato, fra l’altro preso a prestito per qualche scena da Francis Ford Coppola per ‘Il Padrino parte II’. (altro…)

This entry was written by gt, posted on 1 Febbraio 2008 at 07:04, filed under Architettura, Articoli/scritti, Biblioteca, Industrial design, Recensioni, Riviste. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

Prospettive ferroviarie

Lausanne, triage,  cortesia Sbb Cff Ffs

Il panorama è tristo: nel sentire comune, oggidì ferrovia e treno sono visti come scomodi accidenti destinati a muovere sfortunati pendolari, studenti, pensionati, o poco più. Pure quando si parla di movimentazione delle merci, operativamente le aziende si prefigurano i camion, segnandosi al solo pensiero di affidare spedizioni critiche ad un vettore inaffidabile. La percezione, pur se difforme dalla realtà , è in gran parte meritata: il gestore ferroviario nostrano ha scarsissime propensioni a sposare la logica del servizio al cliente, nonostante vani tentativi operati a più riprese nel tempo. Le aziende del gruppo formano un muro di gomma capace di respingere, sovente in nome d’incomprensibili perché, la soluzione di problemi chiari, altrove quasi inesistenti, neutralizzando qualunque velleità , collaborativa o meno, da parte degli esangui proponenti. Mostrando simmetricamente il più fragile lato innanzi ai dettati dell’azionista di riferimento e parimenti, meno comprensibilmente, di fronte alle organizzazioni sindacali. (altro…)

This entry was written by gt, posted on 23 Novembre 2007 at 12:24, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Ferrovie. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

London Design Festival

London westlisting map

Cambiare aria fa bene. E Londra val bene una mossa. Stavolta per curiosare al Design Festival, in occasione del suo quinto compleanno. È una rassegna eclettica, un collante occasionale delle discipline creative che orbitano intorno alla scena del progetto. Il motivo maggiore d’interesse, al dilà dell’overdose d’opportunità per guardare questo o quello, di qualità o meno, è l’utile caccia di storie per capire da che parte tira il vento in questo non certo secondario crocevia del mondo. (altro…)

This entry was written by gt, posted on 6 Novembre 2007 at 18:18, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Industrial design, Recensioni, Riviste. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

Superluoghi, vedi alla voce

Supeluoghi, logo

Incessante catalizzatore e dispersore d’umani, il treno è superluogo molto poco considerato, in perenne divenire e mai uguale a se stesso. Un territorio mobile senza pari ove, oltre a viaggiare, è possibile lavorare, rilassarsi, pranzare, coricarsi, lavarsi. Insomma, vivere. E, diversamente da un bastimento, a stretto contatto ed in perenne immersione nelle estensioni attraversate. (altro…)

This entry was written by gt, posted on 14 Ottobre 2007 at 20:22, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Ferrovie. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

Gli anni dello stile industriale 1948-1965. Immagine e politica culturale nella grande impresa italiana

Gli anni dello stile industriale, Carlo Vinti

L’odierna attitudine alla globalizzazione di per sé è un fenomeno tutt’altro che negativo, ma appare banalmente chiara la necessità di vigilare sugli effetti sfavorevoli indotti: per esempio, cercando di contrastare la naturale vocazione all’omologazione, per non dire addirittura della banalizzazione, evitando un appiattimento tendente alla soddisfazione di malintese masse informi egualitarie formate da puri consumatori. A rischiare, in questo stato di cose, è l’originalità, un’eccentricità sovente considerata come rischioso insieme di pericolose punte da smussare.

In passato, dal primo dopoguerra fino a circa la metà dei sessanta, l’approccio è stato diverso: da un lato i margini operativi aziendali, forse più elevati di quelli odierni, oltre al tipo di produzione inducevano le ditte a lanciarsi in strategie di comunicazione d’alto profilo intellettuale, sebben orientate al mercato, con meno patemi; dall’altro l’impresa industriale, per il tramite della propria dirigenza, riteneva di dover perseguire una politica culturale autonoma che determinava la sua propria immagine peculiare, se non addirittura uno stile.

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This entry was written by gt, posted on 4 Ottobre 2007 at 12:11, filed under Articoli/scritti, Biblioteca, Grafica, Industrial design, Recensioni, Storia, Tipografia. Leave a comment or view the discussion at the permalink.

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